Z.mode.it alla gara di esordio del campionato XTC il 25/04/2008 a Cavriglia.
Web: www.fif4x4.it/Attivita/estremo.aspx
Classificato 3° nella categoria “Prototipi” pur utilizzando il Suzuki Samurai commerciale a balestre paraboliche.
Alle iscrizioni del sabato mattina mi inserisco nella mia categoria, Super serie.
Dopo il Brefing montiamo sul Suzuki e andiamo immediatamente alla prova del lago.
Arrivati alla prova vengo preso da un raptus micidiale, e cambio idea.
Non voglio partecipare trà i Super serie ma ben si con i Prototipi.
Il commissario mi chiede se sono matto, me lo richiede una seconda volta e mi accontenta.
Chiama per radio l’organizzazione, comunica il cambio di categoria, chiaramente superiore e mi conferma la scelta.
Il mio navigatore non capisce…ma cosa fai? sei matto? ci massacrano!!!
Hai visto che mezzi ci sono nella categoria prototipi?
Ci ha provato…ma senza risultato, quella mattina il sottoscritto preferisce farsi bastonare ed arrivare …anche ultimo.
Bene, montiamo nuovamente sul nostro balestrato ed affrontiamo la prova del lago.
Caratteristica della prova:
Circa 50 M in acqua pulita, eravamo i primi a farla, la profondità iniziale era di 70-80 cm, per arrivare a 1 metro e poco più.
L’uscita dal lago era chiaramente sulla riva più ripida e stupida.
Mai avrei pensato di salirci con le ruote anteriori, difatti eravamo giò pronti con 30 metri di cavo sul cofano, pronto sotto la rete per essere agguantato da Luca.
Arrivo alla riva senza problemi, il nuovo alternatore Bosch da 140A risponde bene anche sott’acqua, il volmetro segna ancora 14V.
Non convinto…tocco la riva, ragiono 1 secondo, spingo e come per magia il ponte anteriore sale su, che soddisfazione.
Tutto il culo del Suzuki sott’acqua, il navigo segretamente ringrazia, non l’ho fatto bagnare, attacca il cavo all’ancora e in un batti baleno sono fuori.
Chiudiamo la prova con un ottimo tempo, lisci come l’olio, cominciamo bene!
Direzione fangoni, 2° prova l’attraversamento di una lingua del lago grande.
Fondo fangoso, buono all’inizio ma insidioso all’uscita.
Una prova lunga 30 metri, insignificante…ma con il trucco.
Il tempo minimo era di 1 minuto e 30 secondi, se stavi sotto pagavi doppia penalità, sopra pagavi meno, quindi….attenzione.
L’attraversamento è stato fatto al minimo, arrivati alla riva opposta ci siamo insabbiati, chiaramente….aggancia il verro all’unimog, tirati fuori e sono già passati 70 secondi, il navigo schizza a chiudere la prova, paghiamo un anticipo di 4 secondi, molto bene anche qui è andata egregiamente.
Li a fianco c’era la prova incubo, pianeggiante, ma era previsto l’attraversamente di una pozzangherona di acqua ristagnante con fondo di riporto, nemmeno un coccodrillo farebbe a meno di un verro.
Prova il primo….si pianta e 40metri di tiro…non gli è li cava nessuno cazz.
Parte il secondo altri 40 metri di cavo svoloto…Sti cazz…
Desideri intelligentemente ha la nostra stessa idea, proviamo in senso orario, si butta a sinistra e affronta il guado fangoso da un altra parte, ma a poco dall’uscita si painta, un tiro di verro breve ed è fuori.
Tocca a noi, passiamo benissimo il fossato iniziale, sempre con il verro, mentre manovro su di un fazzoletto di terra Luca parte come un missile, direzione riva sinistra dello stagno.
Arrivo che è già posizionato, mi dirigo sulla sponda con direzione precisa e mirata, nel punto giusto dovrò spalancare tutto, 130 Cv, se sbaglio ammazzo Luca e abbatto 3 paletti, più la bandella.
Preciso e sicuro apro tutto e come per magia….mi ritrovo dall’altra parte pronto ad uscire dalla prova.
Segnamo il miglior tempo, esaltazione e pubblico in applauso, un arena!!
Grande questo Suzuki, bene, in un attimo mi ritrovo a fianco anche Barbara, complimenti!!Ripartiamo, direzione..prove suicidio.
Decidiamo per quella del cingolo.
Bè….cosa dire, molto impegnativa, per il verro e per l’adrenalina.
Attendiamo l’agonia di un proto che proprio nel bel mezzo di un passaggio non ne vuole più sapere di partire…forse ha visto cosa l’aspettava da li a poco…!!
Parte Desideri, grande, ottima prova, appena un po di casino al 1° dentello poi liscio como l’olio.
E’ il nostro turno.
La prima salità è micidiale, il Suzuki Samurai rialzato di 4,5″ è troppo corto e alto per tenere giù il muso, ne sono sicuro.
Prepariamo i soliti 30 metri di cavo sotto la rete e partiamo.
Arrivati alla 1° gobba il Suzuki si impenna….ai ai ai…tolgo subito il gas, torno indietro strisciando e il mio sguardo rivolto a Luca è irrepetibile, agganciami al più presto e senza appoggiarti sul cofano!!!!!
Pochi secondi e sono in sicurezza, i 140 A dell’alternatore fanno fischiare il verro come mai l’ho sentito, in un minuto sono in cima, ci sganciamo e proseguo lungo il percorso.
Arrivo alla curva del macigno, prima in discesa, poi tutta incurvata verso destra in salita, trazione quasi zero…i sassi da scavalcare sono grandi come ruote.
Anche quà il verro dice la sua, in un battito di ciglia sono su, Luca mi sgancia e in retromarcia, troppo pericloso girarsi, la pendenza laterale non me lo permette, entro nella seconda porta.
Inutile provare, il passo è troppo corto, mi impennerei subito.
Luca mi srotola 30-40 metri di cavo, ci agganciamo e..a candela…mamma mia…arrivo in cima, e qui comincio a sudare.
Risganciamo per l’ennesima volta il cavo e ci portiamo, in pochi secondi al dente finale.
Non sò ancora come, ma Luca è già su…come ha fato poi? mi posiziono preciso sotto e sono già agganciato.
Questa volta ho pregato al dio Tessile, non mi far rompere il cavo…altrimenti il Suzuki diventa una scatoletta di sardine.
Ad un certo punto mi ritrovo perfettamente dritto, appoggiato alle ruote posteriori con il muso diretto verso il celo, non vedevo altro chè il nulla.
Non lasciavo il gas, per aiutare comunque il verro, il motore reggeva ancora, non sò come potesse stare acceso, non ho l’iniezione, dopo qualche colpo indietro, frenato dal cavo finalmente le ruote anteriori ritoccano il dente, e comincio a vedere il cingolo.
Insomma arrivo in cima e chiudiamo anche questa prova.
Decidiamo di dirigerci verso l’Amazzonia, la prova più difficile e insidiosa della gara.
Nel frattempo Barbara sale sul nostro Taxi personale, Claudio dell’Equipe con il Defender 110, e torna con 6 panini, un piatto di salsicce e patatite fritte!!!
Che moglie che ho!!
Mentre mangiamo siamo in ricognizione lungo la prova…quasi quasi ci si pianta tutto.
Pazzesca, incredibile e veramente impegnativa.
Il problema…con delle gomme 9.00 nesusno, con le nostre 32,5″….un pochino si, i sassi erano tutti grandi come le gomme, ed erano pure tanti, dappertutto, con il muschio e pure in salita.
Insomma, cosa dire..passiamo di li, no di la, ma forse è meglio provare di li, poi se cadiamo in quella voragine sistemiamo le 1° scaletta, …..senti…montiamo sul Suzu e partiamo, poi strada facendo ci pensiamo!!
OK, andiamo e se ne usciamo vivi finiamo di mangiare dopo.
Prepariamo i soliti 30-40 metri di cavo sotto la rete del cofano e ci portiamo alla partenza, 3-2-1 vià.
Taglio corto, 45 minuti di lavoro ininterrotto, scalette, blocca davanti, sblocca, attacca dietro, sterza di quà, sterza di là, un sasso, una pietra, una scaletta, ecc..ecc….arriviamo in cima a questa micidiale pietraia, bene, tutti i pezzi sono ancora attaccati e al loro posto originale.
Ma non è finita, siamo a metà.
Adesso ci attendono due salite su terra smossa veramente ripide, dove il passo del Suzauki proprio non aiuta.
Bene, altri 40 metri di cavo e via, la prima duna è fatta adesso c’è la 2°.
Ecco riapparire il Dio tessile, questa volta però era in compagnia di suo fratello Dio impalmatore di cavi tessili.
Non solo temevo per il cavo, ma ho avuto ripensamenti pure per l’impalmatura, si chiama cosi la chiusura del cavo tessile attorno al gancio di metallo.
Bè..cosa dire, un altra volta a candela, sotto però questa volta c’erano 40 metri, quanto ho chiaccherato con i miei due amici……
Anche questa volta mi hanno ascoltato, non si è rotto nulla, sono arrivato in cima e dopo una breve manovra…andiamo ad imboccare il canalone, in discesa per chiudere la prova.
Il primo pezzo è impegnativo, ma avendo fatto di peggio mi butto senza pensarci.
Arrivati a metà…cominciano i problemi, un laterale troppo accentuato mi alza subito la ruota posteriore, sono al limite dell’aderenza e il Suzuki è blocato, non posso più muovermi, altrimenti ribalto in avanti-laterale sinistro.
Nessun problema, Luca ha già capito cosa fare. Svolge 20 metri di cavo, lo fa scorrere sotto al Suzuki e lo passa all’interno del gancio speciale saldato in centro al paraurti posteriore.
Ci caliamo in discesa con il verro anteriore, incredulo il pubblico non capisce…ma come stanno scendendo, non hanno il verro dietro e pure….lo stanno usando.
Anche questa prova è passata, sudati a morte ma con il Suzuki che ringrazia.
Bene, 5 prove sono passate.
Mangiamo e ci portiamo alla prova 6, la sassaia.
Pochi problemi, difficile ma all’altezza del nostro Suzuki.
Partiamo tranquilli, dopo quello che abbiamo fatto non ci spaventa più nulla.
In un attimo siamo alla spinaia, un ammasso di rocce ci ferma bruscamente, speravo di scavalcarla ma al 2° tentativo il Suzuki mi fà chiaramente capire di attaccare la solita cordina.
Passiamo e chiudiamo la prova, chiaramente dopo avere scavalcato un altro centinaio di sassi, di vario diametro.
Anche questa è andata e adesso…..volevavo dimenticarcelo.
E’ rimasta la prova del faro.
Mà…sono perplesso come facciamo a passare in quel laterale?
Un bel casino, non voglio ribaltare all’ultima prova, preferisco partine in sicurezza, leghiamo una bandella al roll-bar e Luca, 90 Kg di muscoli mi tiene alla grande e riesco a scendere fino in fondo senza problemi.
Mi giro e sono pronto a risalire, mi posiziono per bene e..è inutile, troppo stretto il Suzuki, rischio elevatissimo, c’è trazione ma troppo laterale, meglio legarci, almeno per stare in sicurezza.
Provo ancora, avanzo qualche metro e decido di agganciare.
Tutto OK, il verro aiuta, saliamo senza un minimo problema, scavalco senza verro la frana e mi butto nell’ultimo stagno della gara.
Ho il Suzuki aperto e il telo è avvolto per il caldo.
No no non voglio piantarmi alla fine dell’ultima prova….entro in 2° e spalanco tutto, deciso.
Comincio a scnedere nello stagno, la discesa è al limite dell’aderenza, anzi…forse peggio ma il fondo è buono e le Diablo tengono alla grande tanto che arrivo in fondo senza dover mollare i freni.
Eccomi, posso aprire, decido all’ultimo per una 3°, da fermo il mio motore è in grado, si si.
Spalanco, sparo terra e fango dovunque e passo senza il minimo problema, chiudiamo anche l’ultima prova e finalmente è finita!!
Che soddisfazione…siamo arrivati in fondo al percosro senza fare danni, questo è tutto quello che mi interessava, arrivare!!!! la prestazione era in 2° piano.
Bene, complimenti al navigo e al pilota, molto bene, ottima intesa, calmi e decisi.
Il risultato..? ma..con tutti quei mezzi, si i tempi erano buoni ci dicevano i commissari, 2 prove le avete vinte voi dicevano altri…
cavolo…ma vuoi vedere che non siamo ultimi?
Non riuscivo a resistere, l’organizzazione si era appartata per conteggiare le penalità, la classifica tardava e…. più passavano le ore….più i commissari mi lanciavano sorrisi….cazz..avrò fatto colpo…o c’è sotto qualche cosa?
Premiazioni:
Premiati quelli della categoria Super Serie….partono con i Prototipi.
8°-7°-6°-5°-4°…..cacchio e io dove sono finito, mi hanno squalificato?
3°…Zanfi…!!
Non stavo nelle scarpe!! il mio Navigo Idem.
Cosa dire, il nostro Suzukino, molto ben preparato ma nello stesso tempo commerciale, ha reso più di quello che ci si poteva aspettare.
La prossima è in Sicilia, il 1° di Giugno….non avrò il mio navigo.. sig..sig.., speriamo bene,